Come andare prima in pensione: le opzioni per l'uscita anticipata

documenti con scritto pensione e calcolatrice

Per andare in pensione è necessario rispettare alcune condizioni ben precise. In alcuni casi, è possibile ricorrere al pensionamento anticipato, che permette di accedere alla pensione con un’età inferiore rispetto a quanto previsto dalla normativa “standard”.

Lasciare il mondo del lavoro prima dei 67 anni è possibile, anche se sta diventando sempre più complicato, sia per via di limitazioni normative, sia per gli scarsi incentivi garantiti (l’importo dell’assegno mensile rischia di risentirne).

I dati confermano che sempre meno italiani accedono alla pensione anticipata erogata dall’INPS. I dati sull’uscita anticipata, infatti, confermano un trend ben preciso: circa 98 mila uscite nel primo semestre del 2025 contro i circa 118 mila dell’anno precedente.

Uscire prima dal mondo del lavoro resta possibile, ma bisogna rispettare precise condizioni e valutare l’effettiva convenienza di questa scelta, soprattutto dal punto di vista economico.

Quando si può andare in pensione?

Per andare in pensione è possibile sfruttare la pensione anticipata ordinaria. Per raggiungere questo traguardo è necessario avere 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini oppure 41 anni e 10 mesi per le donne, a prescindere dall’effettiva età anagrafica.

È prevista una finestra di attesa, prima della decorrenza effettiva della pensione, che varia tra 3 e 4 mesi (ma che potrebbe aumentare in futuro). Con questo tipo di pensione, non è prevista una penalizzazione economica.

Come andare in pensione in anticipo?

Tra le soluzioni da considerare c’è anche la pensione contributiva anticipata, che richiede 64 anni di età e almeno 20 anni di contributi. In questo caso, è previsto un “importo soglia” pari a tre volte l’assegno sociale. Si tratta dell’importo minimo che la pensione deve avere per poter essere erogata.

Una volta raggiunta l’età della pensione di vecchiaia, che varia in base al sesso del richiedente, l’importo della pensione non potrà superare cinque volte il minimo. Questo vincolo persiste anche se si avesse diritto a una pensione di importo maggiore.

Le altre opzioni per andare prima in pensione

Da segnalare, inoltre, che i lavoratori precoci per accedere alla pensione devono avere 41 anni di contributi. In questo caso, però, è necessario aver maturato almeno 12 mesi di contributi da lavoro prima di aver compiuto 19 anni e rientrare in una categoria specifica (disoccupato, caregiver, addetto a mansioni usuranti o invalido civile). Per i lavoratori usuranti, inoltre, è previsto un requisito minimo anagrafico di 61 anni e 7 mesi (ma è sempre necessario maturare il quantitativo giusto di contributi).

Attualmente, sono previste altre forme di pensionamento anticipato come Quota 103, con 41 anni di contributi e più di 62 anni di età, che prevede un calcolo dell’assegno con il metodo contributivo (quindi leggermente meno favorevole). In questo caso, è prevista una finestra di attesa di 7-9 mesi e un limite contributivo fino al raggiungimento dell’età di pensione di vecchiaia (attualmente questo limite è di 2.413,60 euro).

C’è poi l’Opzione Donna, disponibile per disoccupate, dipendenti di aziende in difficoltà, invalide civili e caregiver. Tale opzione consente di andare in pensione se si hanno almeno 61 anni di età e 35 anni di contributi maturati entro il 2024. La finestra di attesa è di 12-18 mesi. C’è poi l’APE Sociale, che permette di ottenere un’indennità temporanea a partire da 63 anni e 5 mesi. Questo sistema è disponibile in varie situazioni (caregiver, chi ha perso il lavoro, chi ha una ridotta capacità lavorativa o svolge mansioni gravose).

pubblicato il 28/08/2025

A cura di: Davide Raia

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