Cos'è il pignoramento presso terzi e come si realizza?

mani di giudice con martelletto

Qual è lo scopo del pignoramento?

Il pignoramento, salvo specifici e particolari casi, è l'atto iniziale con cui viene introitato il procedimento di espropriazione forzata. Il suo scopo principale è quello di individuare e conservare i diritti del debitore da sottoporre a esecuzione.

Ad oggi, esistono tre tipi di pignoramento:

  • mobiliare;
  • immobiliare;
  • dei crediti (presso terzi).

Ogni tipologia di pignoramento ha una forma tutta sua a seconda che riguardi beni mobili, immobili o crediti.

È comunque possibile individuare alcuni elementi comuni ad ogni esecuzione, come:

  • l'ingiunzione dell'ufficiale giudiziario al debitore di astenersi dal tenere comportamenti che possano sottrarre il beneficiario;
  • l'individuazione specifica dei beni da pignorare;
  • l'invito ad effettuare la dichiarazione di residenza;
  • eventuali avvertimenti sulla proposizione di opposizione all'esecuzione o agli atti esecutivi.

Come si attua un pignoramento di crediti presso terzi?

Il pignoramento viene proposto dal creditore (chiamato per l'appunto creditore procedente) ma viene posto in essere materialmente dall'ufficiale giudiziario il quale dovrà esibire il titolo esecutivo per cui si procede (una sentenza di condanna, un assegno circolare) e il precetto debitamente notificati.

La particolarità della procedura consiste nel fatto che, mentre nelle altre esecuzioni si mira a colpire direttamente un bene di proprietà dell'esecutato, nel caso del pignoramento presso terzi le cose sono sempre di proprietà del debitore ma nel possesso di terzi come appunto un istituto bancario o un datore di lavoro.

Il terzo che riceve l'atto di pignoramento in questo caso dovrà collaborare, per legge, all'esecuzione fornendo a stretto giro la dichiarazione del terzo con cui confermerà o meno la presenza della somma eventualmente colpita dal pignoramento.

Seguirà, nel caso di esito positivo, da parte del creditore l'iscrizione a ruolo della causa e un'udienza in cui il giudice dell'esecuzione, in assenza di eventuali opposizioni, dichiarerà:

  • l'assegnazione o la vendita delle cose mobili a norma dell'art. 529 ss;
  • nel caso in cui si tratti di somme esigibili, la loro assegnazione direttamente in pagamento (classico caso del pignoramento eseguito presso il datore di lavoro).

Esistono dei limiti ai pignoramenti dei crediti?

L'espropriazione non può colpire indistintamente tutti i crediti, per tale motivo esistono dei limiti parziali o assoluti alla pignorabilità. Si pensi ad esempio ai crediti derivanti da sussidi di sostentamento oppure ai crediti alimentari che possono essere pignorati solo per finalità, a loro volta, alimentari.

Per quanto riguarda, invece, i limiti al pignoramento dello stipendio e della pensione, essendo la materia particolarmente tecnica e complessa si rinvia all'apposito approfondimento.

Quanto tempo può durare un pignoramento presso terzi?

Il pignoramento dello stipendio ad esempio può durare fino a 12 mesi. Tuttavia, se il debitore continua a non pagare e il capitale da saldare esiste ancora il creditore può chiedere una proroga del pignoramento per altri 12 mesi e cosi di seguito sino a che il debito non viene interamente saldato o finché il creditore non rinuncia espressamente al pignoramento.

Quanto costa al creditore un pignoramento presso terzi?

Il costo della procedura ha molte variabili, è comunque possibile stimare più o meno quelle che sono le spese fisse presenti in ogni pignoramento presso terzi:

  • le spese per la notifica, da eseguirsi sempre a mezzo Ufficiali Giudiziari, che varia a seconda della sua tipologia e del numero di destinatari compreso indicativamente tra i 30,00 e i 50,00 €;
  • la tassa per l'iscrizione a ruolo del pignoramento per cui occorrono una marca da bollo fissa 27,00 € e un contributo unificato che varia in base al valore del credito per cui si procede ad esecuzione;
  • il compenso dell'avvocato da calcolarsi sempre sulla base del valore della procedura esecutiva in relazione alle tabelle ministeriali;
  • l'imposta di registrazione dell'ordinanza di assegnazione fissa nella misura pari a € 200,00.
pubblicato il 19/07/2023

A cura di: Luca Giovacchini

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