È possibile allontanare il partner da casa senza preavviso?

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Le differenze tra coppie sposate e coppie di fatto

Le differenze maggiori si hanno nell'ambito del diritto civile e ancora più nello specifico nel diritto familiare.

Una coppia sposata è formata da due persone che hanno legalmente contratto matrimonio civile o religioso a cui seguono tutta una serie di diritti e doveri, ben precisi, previsti ex art. 143 c.c. tra cui:

  • l'obbligo di assistenza morale e materiale, di fedeltà e coabitazione;
  • la condivisione dei beni acquisiti durante il matrimonio e la reciproca contribuzione;
  • il diritto di ereditare reciprocamente in caso di decesso;
  • le norme specifiche in tema di separazione, divorzio, mantenimento e assegnazione della casa coniugale.

Una coppia di fatto, o conviventi “more uxorio”, è invece rappresentata da due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un’unione civile.

Le coppie di fatto, a differenza delle coppie sposate, sono tutelate dalla legge solo per alcune specifiche situazioni tra cui:

  • assistere il proprio partner nel caso in cui venga ricoverato e ricevere informazioni in merito al suo stato di salute;
  • subentrare nel contratto di locazione alla morte dell’intestatario;
  • inserirsi nelle graduatorie con le quali vengono assegnate le case popolari;
  • ricevere gli alimenti qualora la convivenza dovesse terminare e non si fosse economicamente autosufficienti.

Cosa succede per le coppie sposate se il coniuge allontana il partner di casa?

Come anticipato l’obbligo alla coabitazione impone che se da un lato i coniugi risultano obbligati a mantenere il tetto coniugale, non potendolo abbandonare in assenza di valido motivo, dall'altro un coniuge non può neanche essere allontanato, indipendentemente dal fatto di essere o meno proprietario dell'immobile. Sotto questo profilo, infatti, il coniuge che pone in essere tale comportamento potrebbe andare incontro a conseguenze sia penali, potendosi, a determinate condizioni, concretizzarsi il reato di violenza privata, che civili mediante l'ordinaria azione di reintegro nel possesso dell'immobile.

Di regola, comunque, in questi casi il giudice interviene nell’ambito di un procedimento di separazione o divorzio disponendo la fine dell’obbligo alla coabitazione e l'assegnazione della casa coniugale.

Cosa succede per le coppie di fatto se il coniuge allontana il partner di casa?

Con riguardo alla tutela della famiglia, la Corte di Cassazione rileva che i componenti della coppia hanno diritto a ricevere tutela e riconoscimento prima ancora che come coniugi, come persone, sulla base della previsione di cui art. 2 Cost. che riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali in cui si svolge la sua personalità.

Ne deriva che anche in assenza di matrimonio non è detto che il coniuge che allontani il partner, ammesso che ovviamente non sussistano determinate motivazioni (ad esempio una situazione di pericolo all'incolumità), possa fare a suo piacimento anche qualora risulti proprietario della casa.

La sentenza del 21/3/2013 n. 7214 ha infatti in questo senso affermato che la convivenza di fatto, quale formazione sociale che dà vita ad un consorzio familiare, determina, sulla casa di abitazione ove si svolge e si attua il programma di vita in comune, un potere di fatto basato su di un interesse proprio del convivente diverso da quello derivante da ragioni di mera ospitalità e tale da assumere i connotati tipici di una detenzione qualificata, che ha titolo in un negozio giuridico di tipo familiare.

Per tali ragioni il convivente proprietario della casa familiare non può ricorrere alle vie di fatto per estromettere l’altro dall’abitazione, in quanto il rispetto dei canoni della correttezza e della buona fede impongono a quest’ultimo di avvisare il partner della propria intenzione di recuperare la piena disponibilità dell’immobile, concedendogli un congruo termine per reperire un'altra sistemazione abitativa.

Possono esserci dei risarcimenti?

Per quanto riguarda eventuali risarcimenti di danni, si rileva come non tutti i comportamenti potenzialmente lesivi che avvengono in ambito familiare costituiscano lesione di diritti fondamentali e pertanto la mera violazione dei doveri matrimoniali non può mai automaticamente integrare una responsabilità risarcitoria. Occorrerà dimostrare che la violazione abbia causato un danno patrimoniale o non patrimoniale e il nesso causale tra fatto e danno.

pubblicato il 13/02/2024

A cura di: Luca Giovacchini

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