Il 27 novembre segna una data storica nel panorama giuridico italiano, con l'approvazione definitiva della legge che riforma la circolazione dei beni immobili di provenienza donativa, grazie al DDL Semplificazioni, articolo 44. Questa riforma rappresenta un passo significativo verso la semplificazione e la sicurezza nelle transazioni immobiliari, apportando notevoli vantaggi per le famiglie e gli operatori del diritto.
Cosa cambia con il DDL Semplificazioni?
Con l'entrata in vigore di questa nuova normativa sulle donazioni immobiliari, i compratori di immobili ricevuti per donazione possono contare su una maggiore certezza giuridica. In particolare, non dovranno più temere di dover restituire il bene acquistato a causa di rivendicazioni da parte degli eredi esclusi dalla donazione.
In passato, questi eredi avevano il diritto di chiedere la restituzione del bene sia dal donatario che dai terzi acquirenti, creando un clima di incertezza e precarietà nel mercato immobiliare. Sebbene la riforma elimini la possibilità di azioni dirette contro i terzi acquirenti, la tutela dei legittimari, che include coniuge, figli e ascendenti, rimane intatta. Possono, infatti, comunque far valere un diritto di credito nei confronti del donatario, pari alla parte lesiva della loro legittima.
Questo equilibrio mira a proteggere i diritti degli eredi, senza compromettere la sicurezza delle transazioni immobiliari.
DDL Semplificazioni: quali sono i benefici per il mercato immobiliare?
I benefici della riforma sono tanti e riguardano più settori. I vantaggi principali sono:
- maggiore sicurezza giuridica;
- maggiore accessibilità al credito;
- stimolo al mercato immobiliare.
I compratori di immobili provenienti da donazioni non correranno infatti più il rischio di dover restituire il bene in futuro, incentivando così gli investimenti nel settore. Le banche saranno inoltre più propense ad accettare questi immobili come garanzia ipotecaria, facilitando l'accesso al credito. Un vantaggio per giovani coppie, famiglie con redditi medi e imprenditori.
La nuova norma contribuirà, infine, a rendere più appetibili e commerciabili gli immobili di provenienza donativa, risolvendo una delle principali criticità del mercato.
Riforma sulle donazioni immobiliari: un passo avanti per il Notariato
Questa riforma è il risultato di un lungo impegno del Consiglio Nazionale del Notariato, che ha sostenuto la necessità di tale cambiamento per oltre un decennio. Ogni anno, in Italia, si registrano oltre 200.000 donazioni immobiliari, un dato che evidenzia l'importanza di garantire un quadro giuridico stabile e sicuro per queste transazioni. Secondo una nota stampa diffusa dal Consiglio Nazionale del Notariato, infatti, nel 2021 sono state effettuate più di 221.000 donazioni, nel 2022 quasi 213.000, nel 2024 218.000.
Riforma sulle donazioni immobiliari: un esempio pratico
Facciamo un esempio per rendere ancor più semplice quanto illustrato in precedenza. La famiglia Rossi decide di trasferire la proprietà di un appartamento, ereditato dalla nonna, al loro figlio Marco tramite una donazione.
Prima della riforma, Marco, pur essendo il donatario, doveva essere consapevole del potenziale rischio di dover restituire l'immobile in caso di rivendicazione da parte di eventuali eredi esclusi dalla donazione, come altri parenti della nonna. Prima della riforma, infatti, un cugino della nonna, che non era stato incluso nella donazione, poteva rivendicare il diritto sull'immobile, sostenendo di essere un erede legittimo.
In tal caso Marco si sarebbe trovato quindi in una situazione di incertezza e poteva essere obbligato a restituire l'appartamento, nonostante l'intenzione della nonna fosse chiara.
Dopo l'approvazione del DDL Semplificazioni, la situazione di Marco cambia notevolmente: può acquistare e vivere nell'appartamento senza il timore di doverlo restituire in caso di rivendicazioni da parte di eredi esclusi.
Anche se un cugino della nonna decidesse di contestare la donazione, non potrebbe più richiedere la restituzione dell'immobile a Marco, che è un terzo acquirente. È bene sapere che il cugino ha comunque ancora il diritto di far valere un credito nei confronti della famiglia Rossi per la parte della legittima lesa, ma questa rivendicazione non compromette la proprietà di Marco.