Sulla Gazzetta Ufficiale n.128 del 19-5-2020 è stato pubblicato il Decreto-legge 19 maggio 2020 n. 34, noto come “Decreto Rilancio”, recante le ultime misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonchè di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19.
Scopo del provvedimento, che entra in vigore il giorno stesso della pubblicazione, è quello di far ripartire i diversi settori dell’economia e del lavoro, messi in ginocchio dalle restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19, nonché riorganizzare gli ambienti e le modalità di svolgimento del lavoro, a partire dalle strutture e professioni sanitarie.
Ambito applicativo
Il Decreto, composto da oltre 200 articoli e diversi Allegati, dedica il Titolo I alle misure per tutelare la salute e la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari all’interno degli ospedali e delle strutture mediche, riorganizzando i servizi per favorirne il decentramento e l’ampliamento dei servizi a domicilio.
Il Titolo II è dedicato alle misure di sostegno all’economia ed alle imprese, con la previsione di contributi, sgravi fiscali e crediti d’imposta, nonché agevolazioni nelle operazioni bancarie e finanziarie, per le imprese italiane che hanno subito decrementi a causa dell’epidemia.
Segue il Titolo III, con le norme a tutela dei lavoratori, in particolare la proroga della Cassa Integrazione e della sospensione dei licenziamenti, nonché dei periodi di congedo parentale.
Le norme successive prevedono misure fiscali, disposizioni a tutela del settore creditizio, e misure particolari per i settori del turismo, della cultura, dell’editoria, per le infrastrutture ed i trasporti, in materia di giustizia, per l’agricoltura, la pesca e l’acquacoltura, per l’ambiente, in materia di istruzione, università e ricerca, innovazione tecnologica, coesione territoriale e, infine, di concorsi e procedure amministrative.
Nel presente articolo non potremo esaminare tutte le disposizioni contenute nel decreto, di cui, anche negli approfondimenti che seguiranno, affronteremo solo alcuni argomenti.
Contributo a fondo perduto per gli autonomi
Un cenno merita la previsione del contributo a fondo perduto a favore dei soggetti esercenti attività d'impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita IVA non iscritti agli enti previdenziali privati.
Il contributo a fondo perduto spetta a condizione che l'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019, con riferimento alla data di effettuazione dell'operazione di cessione di beni o di prestazione dei servizi.
Il contributo spetta anche in assenza dei predetti requisiti ai soggetti che hanno iniziato l'attività a partire dal 1° gennaio 2019 nonchè ai soggetti che, a far data dall'insorgenza dell'evento calamitoso, hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nel territorio di comuni colpiti dai predetti eventi, i cui stati di emergenza erano ancora in atto alla data di dichiarazione dello stato di emergenza Covid-19.
Ammontare del contributo
L'ammontare del contributo a fondo perduto è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019 come segue:
a) 20% per i soggetti con ricavi o compensi non superiori a quattrocentomila euro nel periodo d'imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto;
b) 15% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a quattrocentomila euro e fino a un milione di euro nel medesimo periodo d'imposta;
c) 10% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a un milione di euro e fino a cinque milioni di euro nel ridetto periodo d'imposta.
L'ammontare del contributo a fondo perduto è riconosciuto, comunque, ai soggetti che svolgono attività autonoma in possesso dei requisiti specificati nella norma, per un importo non inferiore a mille euro per le persone fisiche e a duemila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
Al fine di ottenere il contributo a fondo perduto, i soggetti interessati devono presentare istanza telematica all'Agenzia delle Entrate con l'indicazione della sussistenza dei requisiti previsti, seguendo le istruzioni presenti sul sito.