SARS-COV-2: autorizzate le indagini sierologiche a campione

Con l’entrata in vigore del decreto-legge 10 maggio 2020 n. 30 il Parlamento italiano ha autorizzato lo svolgimento delle indagini di sieroprevalenza sul SARS-COV-2 condotte dal Ministero della salute e dall'ISTAT.
Il provvedimento nasce dalla necessità, per il nostro Paese, di disporre con urgenza di studi epidemiologici e statistiche affidabili e complete sullo stato immunitario della popolazione, indispensabili per acquisire informazioni sulle caratteristiche epidemiologiche e sierologiche fondamentali, tuttora poco conosciute, del virus SARS-COV-2.

Trattamento dei dati personali

Per far ciò, in primo luogo il decreto consente il trattamento dei dati personali, anche genetici e relativi alla salute, per fini statistici e di studi scientifici svolti nell'interesse pubblico nel settore della sanità pubblica, nell'ambito di un'indagine di sieroprevalenza condotta congiuntamente dai competenti uffici del Ministero della salute e dall'ISTAT, in qualità di titolari del trattamento e ognuno per i profili di propria competenza.
Vediamo come si svolgeranno le indagini sierologiche.

Indagini a campione

L'ISTAT, in accordo con il Comitato Tecnico Scientifico presso il Ministero della Salute, individua, tramite i propri registri, campioni casuali di individui, anche su base regionale, per classi di età, genere e settore di attività economica, che saranno invitati a sottoporsi alle analisi sierologiche.
Successivamente l'ISTAT trasmette alla piattaforma digitale istituita presso il Ministero, i dati anagrafici e il codice fiscale degli individui rientranti nei campioni.
Quindi le regioni e le province autonome, avvalendosi delle anagrafiche degli assistiti, comunicano con modalità sicure ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta i nominativi dei relativi assistiti rientranti nei campioni, per informarli dell'indagine in corso.

Ruolo della Croce Rossa Italiana

Sulla base delle informazioni così assunte, la Croce Rossa Italiana verifica telefonicamente la disponibilità dei singoli all'effettuazione delle analisi sierologiche, fissando l'appuntamento per il prelievo, rivolgendo loro uno specifico questionario predisposto dall'ISTAT e fornendo, in maniera sintetica, le informazioni in ordine al trattamento dei dati personali.
I campioni raccolti presso gli appositi punti di prelievo vengono analizzati e refertati dai laboratori individuati dalle regioni e dalle province autonome, che comunicano i risultati delle analisi svolte all'interessato e, per il tramite della piattaforma di cui al comma 2, all’ISTAT ed al Ministero della Salute.
I campioni raccolti sono consegnati, a cura della Croce Rossa Italiana, alla banca biologica dell'Istituto Nazionale Malattie Infettive L. Spallanzani di Roma, dove sono conservati per un periodo non superiore a cinque anni.

Acquisizione e conservazione dei dati

Le regioni e le province autonome, ove risulti necessario per finalità di analisi e programmazione nell'ambito dell'emergenza epidemiologica in corso, hanno accesso ai dati dei propri assistiti, in forma individuale ma privi di ogni riferimento che ne permetta il collegamento diretto con gli interessati; la diffusione dei dati è autorizzata solo in forma anonima e aggregata.
Ai fini dello svolgimento dell'indagine possono essere acquisiti dati personali relativi ai soggetti rientranti nel campione presenti nel nuovo sistema informativo sanitario del Ministero della salute, nonche' quelli presenti nell'anagrafe nazionale vaccini; tali dati sono conservati da ciascun soggetto coinvolto per il tempo strettamente necessario allo svolgimento delle finalità di cui al presente articolo, mentre, per il perseguimento delle finalità statistiche e di ricerca scientifica il Ministero della salute e l'ISTAT cancellano i dati trascorsi quaranta anni dalla raccolta.

pubblicato il 23/05/2020

A cura di: Daniela D'Agostino

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