Come verificare se si è cattivi pagatori?

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Chi è in ritardo con i pagamenti delle rate di un finanziamento o di un mutuo casa rischia di essere segnalato come cattivo pagatore. Un ‘marchio’ che produce effetti negativi soprattutto per il futuro, se si vorrà accedere nuovamente al credito. In una situazione del genere conviene, infatti, saldare i debiti e richiedere la cancellazione.

Gli istituti finanziari prima di concedere un mutuo o un prestito valutano sempre l’affidabilità creditizia dei richiedenti. Tale indice si basa proprio sui dati raccolti da banche e società finanziarie. E se qualcuno non ha rimborsato uno o più finanziamenti in passato verrà segnalato come insolvente.

Come scoprire se si è stati segnalati come cattivi pagatori?

Per verificare se si è cattivi pagatori è possibile fare riferimento alla Centrale Rischi o rivolgersi ai Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC), quali CRIF, Eurisc, Experian, CTC, Assilea, CERVED. È possibile informarsi anche presso la banca di riferimento con cui è stato contratto il debito.

La Centrale dei Rischi (CR), gestita dalla Banca d'Italia, è un archivio di informazioni sui debiti di famiglie e imprese nei confronti del sistema bancario e finanziario. Questa banca dati si basa sulle informazioni che gli intermediari partecipanti (banche, società finanziarie e altri intermediari) trasmettono in merito ai crediti e alle garanzie concessi alla propria clientela, alle garanzie ricevute dai propri clienti e ai finanziamenti o garanzie acquistati da altri intermediari.

Centrale Rischi Banca d'Italia: chi può accedervi?

A poterne fruire possono essere sia persone fisiche - ossia coloro i cui dati sono registrati o, in loro vece, soggetti autorizzati dalla legge come un tutore, un erede, un soggetto delegato o un amministratore di sostegno - sia persone giuridiche, come enti, società e associazioni, mediante un rappresentante legale o altri soggetti autorizzati dalle legge, ad esempio membri di un collegio sindacale, un liquidatore o anche i soci di una Società a Responsabilità Limitata (S.R.L.).

Vi sono due modi per accedere alla Centrale Rischi della Banca d’Italia:

  • tramite la piattaforma “Servizi online”, selezionando il box "Richiedi i dati", oppure utilizzando il link diretto al servizio online CR. Ci si può identificare tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta di Identità Elettronica) e presentare la richiesta di accesso ai dati. Qualora non si disponga di SPID, CNS o CIE, è possibile inviare la richiesta insieme alla copia un documento di identità o di riconoscimento equipollente in corso di validità;
  • tramite una delle Filiali della Banca d'Italia, per posta elettronica certificata (PEC), posta ordinaria oppure consegna a mano, utilizzando il modulo scaricabile dal sito ufficiale di Banca d’Italia e allegando copia leggibile di un documento di identità o di riconoscimento equipollente in corso di validità.

Le risposte vengono fornite in genere entro 30 giorni dalla data di ricezione della richiesta di accesso ai dati della Centrale Rischi.

Cosa sono i SIC?

Mentre la Centrale Rischi di Banca d'Italia è un sistema pubblico, le cui segnalazioni sono obbligatorie da parte degli intermediari partecipanti qualora si debba rimborsare all’intermediario una somma superiore ai 30.000 euro o se il cliente sia a sofferenza per una somma almeno pari a 250 euro, i SIC presentano dati su singoli finanziamenti, a prescindere dalla somma finanziata.

A regolamentare i SIC è il Regolamento (UE) 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, “GDPR”, il D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali” e il “Codice di condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti”.

pubblicato il 03/10/2025

A cura di: Tiziana Casciaro

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