La data da cerchiare in rosso sul calendario è quella del 15 ottobre 2025. A partire da questa giornata - in buona parte delle province del Nord Italia e nelle aree di montagna del Centro e del Sud - si potrà procedere con l'accensione dei termosifoni.
Il territorio nazionale è suddiviso in sei zone climatiche in base alla media delle temperature giornaliere. È quanto stabilito dal D.P.R. n. 412 del 26 agosto 1993, secondo cui a ogni zona corrispondono un tetto massimo di ore giornaliere e il periodo di accensione.
Quali sono le zone climatiche in Italia?
Di seguito l'elenco delle sei zone climatiche in Italia:
- Zona A: comuni con gradi-giorno inferiori a 600 (come Lampedusa). I riscaldamenti possono essere accesi dal 1° dicembre al 15 marzo per 6 ore massimo al giorno;
- Zona B: comuni con gradi-giorno tra 600 e 900 (come Agrigento, Trapani, Reggio Calabria). I termosifoni potranno essere accesi dal 1° dicembre al 31 marzo per un massimo di 8 ore al giorno;
- Zona C: comuni con gradi-giorno tra 901 e 1400 (come Napoli). I termosifoni potranno essere accesi dal 15 novembre al 31 marzo per 10 ore al giorno al massimo;
- Zona D: comuni con gradi-giorno tra 1401 e 2100 (come Firenze e Roma). I caloriferi si potranno attivare dal 1° novembre al 15 aprile per un massimo di 12 ore al giorno;
- Zona E: comuni con gradi-giorno tra 2101 e 3000 (come Milano, Torino, Venezia e Bologna). I riscaldamenti potranno essere accesi dal 15 ottobre al 15 aprile per un massimo di 14 ore al giorno;
- Zona F: comuni con gradi-giorno superiori a 3000 (come Cuneo, Belluno e località di alta montagna). Non ci sono limiti per l’accensione dei termosifoni, né per gli orari di utilizzo.
Secondo quanto stabilito dalla legge, le temperature dei termostati dovranno essere fissate a 20°, con una tolleranza fino a 22°, negli ambienti domestici, mentre si arriva a 18°, con una tolleranza fino a 20°, per gli edifici industriali o adibiti ad attività artigianali.
L'invito di Assium: attenzione alla zona climatica in cui si vive
Occorre prestare attenzione alla zona climatica nella quale si vive, agli orari di accensione dei termosifoni, alle temperature impostate e alle regole stabilite da Comuni e condomini, per evitare di pagare salate multe che possono arrivare anche a 3mila euro. È quanto fa sapere Assium, l’Associazione degli Utility Manager, che lancia così un invito ai consumatori affinché prestino massima attenzione anche alle tariffe gas previste dal proprio contratto. Oggi i prezzi sono in discesa rispetto al 2024 e mettono a segno a ottobre quotazioni medie inferiori del 24% su anno.
L’associazione ribadisce ancora che i “i sindaci, con propria ordinanza, possono ampliare o ridurre, a fronte di comprovate esigenze, i periodi annuali di esercizio e la durata giornaliera di attivazione degli impianti termici, nonché stabilire riduzioni di temperatura massima consentita sia nei centri abitati sia nei singoli immobili. Allo stesso modo i singoli condomini possono deliberare regole diverse, senza eccedere i limiti imposti dalla normativa nazionale”.
È importante rispettare le regole per evitare di incorrere in multe salate: si va da un minimo di 500 euro a un massimo di 3mila euro. I Comuni possono applicare anche multe fino a 800 euro.
I consigli di ENEA sul corretto uso degli impianti
Caldaie e termosifoni si rimettono in moto tra pochi giorni. Da ENEA arrivano consigli sul corretto utilizzo degli impianti di riscaldamento. È importante, ad esempio, eseguire la manutenzione degli impianti, controllare la temperatura degli ambienti e le ore di accensione, schermare le finestre durante la notte e non coprire i radiatori.
Per far arieggiare le stanze occorrono solo pochi minuti, quindi non è il caso di lasciare le finestre aperte troppo a lungo. Tra i suggerimenti di ENEA vi è anche quello di installare le valvole termostatiche e di scegliere impianti di ultima generazione, come quelli a condensazione o a pompa di calore.