Il comodato d'uso per l'automobile

grosso concessionario di auto

In cosa consiste il contratto di comodato?

Il comodato è disciplinato dall'art. 1803 c.c. che lo definisce come quel contratto mediante il quale una parte, denominata "comodatario", consegna ad un'altra, detta "comodante", un bene mobile o immobile affinché se ne serva per un periodo o un uso determinato, con l'obbligo di restituirlo.

Sebbene ricalchi sostanzialmente la definizione di locazione, se ne discosta per tutta una serie di elementi.

Una delle caratteristiche fondamentali è data dalla sua gratuità, nel senso che nel caso in cui si preveda un corrispettivo non si potrà mai trattare di vero e proprio comodato. Motivo per cui, nella quotidianità, quando si sente parlare di “comodato d'uso gratuito” si commette in realtà una imprecisione, o meglio, una inutile specificazione non esistendoci tipologie di comodato diverse da quello “gratuito”.

Come funziona il comodato d'uso di una macchina?

Il contratto di comodato può anche riguardare un autoveicolo. In questo senso la dinamica del rapporto consiste nell'uso e nel godimento, sempre a titolo gratuito, del mezzo da parte del comodatario, con l'obbligo per quest'ultimo di restituirlo alla scadenza concordata. Non esiste un obbligo specifico di forma per la redazione del contratto (addirittura anche nel caso di comodato immobiliare) tuttavia, al fine di prevenire possibili contenziosi tra le parti, è sempre preferibile redigere quantomeno una scrittura privata, anche in carta libera.

Quali sono gli obblighi da rispettare in caso di comodato di autoveicolo?

L'art. 94, comma 4 bis C.d.S., sancisce che se un’auto viene concessa in comodato per un periodo superiore a 30 giorni, a meno che non si tratti di comodato che coinvolga familiari conviventi, occorre sempre inviare apposita richiesta alla Motorizzazione Civile.

La Circolare n. 15513 del 10/07/2014 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti stabilisce quali sono i soggetti legittimati a poter concedere il comodato ovvero:

  • il proprietario;
  • l’usufruttuario;
  • l’acquirente, nell’ipotesi di acquisto con patto di riservato dominio, previo assenso del venditore.

È escluso poi che il comodante possa a sua volta concludere un contratto di comodato sul medesimo bene nei confronti di altro soggetto, vige pertanto una sorta di divieto di sub comodato.

Una delle particolarità della domanda è data dal fatto che l'obbligo di registrazione presso la Motorizzazione grava sul comodatario anche se, in realtà, colui che materialmente fruisce del bene è il comodante.

A seguito della presentazione della comunicazione, la Motorizzazione provvede ad inoltrare al domicilio l'apposito tagliando da apporre sul libretto di circolazione del veicolo.

Il contratto di comodato di veicolo deve essere registrato all'Agenzia delle Entrate?

No, la registrazione del contratto presso l'Agenzia delle Entrate, ove si tratti di veicolo, non è necessaria in quanto tale obbligo concerne solo i comodati relativi ai beni immobili. L'unico obbligo di registrazione grava solo verso l'ufficio della Motorizzazione.

Per il caso di leasing il comodatario dovrà produrre la dichiarazione Sostitutiva di Atto di notorietà del proprietario dell’auto, unitamente all'assenso scritto del locatore (in genere la società di leasing).

Essendo esclusa la gratuità della prestazione e/o l'utilizzo personale del veicolo sono in ogni caso esclusi dagli obblighi di comunicazione i casi di utilizzo di veicoli aziendali ai dipendenti che le utilizzano sia per esigenze di lavoro che private ovvero nel caso di uso promiscuo.

pubblicato il 23/01/2024

A cura di: Luca Giovacchini

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