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Possono essere autorizzate dal Tribunale, in sede di Composizione negoziata della crisi d'impresa, misure protettive del patrimonio, tra cui la sospensione dello sfratto dall'immobile nel quale l'impresa svolge la propria attività.
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Il decreto-legge 118/2021, convertito nella legge 147/2021, ha introdotto la composizione negoziata della crisi d’impresa. Questa misura consente all'imprenditore in difficoltà di farsi supportare da un esperto.
Anche se in presenza di un caso di sovraindebitamento, i creditori potranno agire in giudizio nei confronti del debitore per ottenere un titolo, come il decreto ingiuntivo, ma non potranno comunque metterlo in esecuzione.
A differenza degli atti dispositivi, gli atti “conservativi” del patrimonio, cioè quelli finalizzati a mantenerlo invariato ma anche ad incrementarlo, non comportano automaticamente accettazione dell’eredità.
Con la legge n. 3 del 27 gennaio 2012 sono stati introdotti alcuni strumenti giuridici per consentire al debitore sovraindebitato di ridurre gradualmente la propria esposizione ed ai creditori di ottenere il soddisfacimento, seppure parziale, dei crediti.
La gestione dei beni comuni da parte dei coniugi può avvenire con la costituzione di un fondo patrimoniale, disciplinato dal codice civile all'art. 167 c.c., che ha lo scopo di destinarli al soddisfacimento dei bisogni della famiglia.
Comportano accettazione “tacita” dell’eredità tutti gli atti dispositivi del patrimonio del defunto, attraverso i quali l’erede dimostri la volontà di accettare; in tal caso, il consenso all’accettazione è desumibile dal comportamento univoco dell’erede.
L’accettazione con beneficio d’inventario, o accettazione “beneficiata”, è una particolare fattispecie giuridica che consente, a chi la sceglie, di tenere distinto il proprio patrimonio da quello del de cuius.
La necessità di nominare un esecutore testamentario è particolarmente sentita nel caso in cui il patrimonio del testatore sia cospicuo e comprenda più cespiti immobiliari e titoli finanziari o attività imprenditoriali
L’effetto principale dell’accettazione beneficiata è quello di separare i beni del defunto dal patrimonio personale dell’erede, in modo che i creditori del primo possano soddisfarsi solo aggredendo il patrimonio ereditario.
Con il deposito dell’istanza di apposizione dei sigilli si apre un procedimento non contenzioso, nel quale preliminarmente il giudice dispone la redazione dell’inventario dei beni facenti parte dell’asse ereditario