Conducente diverso dal proprietario: chi paga in caso di incidente?

due auto incidentate con conducenti che chiamano i soccorsi

Potrebbe capitare che un sinistro stradale coinvolga un guidatore che non è il proprietario del veicolo. In tal caso, la questione legata al risarcimento dei danni può diventare complessa. 

In Italia, la responsabilità per i danni causati da un incidente è regolata dal Codice Civile, che stabilisce che chiunque causi un danno ingiusto a terzi è tenuto a risarcirlo. Pertanto, se un conducente non proprietario provoca un incidente, la responsabilità ricade su di lui, a meno che non possa dimostrare che l'incidente è stato causato da un evento fortuito o da un comportamento colposo di un terzo.

La soluzione all’enigma sembra semplice, ma in realtà è un po’ più articolata. Infatti, secondo quanto previsto dalla legge, è vero che chi è alla guida della vettura è responsabile, ma anche il proprietario del veicolo è responsabile in solido col conducente, se non prova che la circolazione del veicolo è avvenuta contro la sua volontà (ad esempio in caso di furto).

Risarcimento danni per sinistro stradale: cosa prevede la legge?

La responsabilità del risarcimento dei danni in caso di un sinistro stradale è regolamentata dall’articolo 2054 del Codice Civile. Secondo quanto previsto dalla legge, il conducente di un veicolo “è obbligato a risarcire il danno prodotto a persone o a cose dalla circolazione del veicolo, se non prova di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno”.

Ma non è tutto. Ci sono dei casi in cui il guidatore è impossibilitato al risarcimento. In tale circostanza, sempre secondo quanto si apprende dal comma 3 del medesimo articolo del Codice Civile, il proprietario del veicolo, o in sua vece, l'usufruttuario o l'acquirente con patto di riservato dominio “è responsabile in solido col conducente, se non prova che la circolazione del veicolo è avvenuta contro la sua volontà”. Ad esempio, in caso di furto del veicolo regolarmente denunciato alle autorità.

Il concetto di solidarietà, tuttavia, vale solo nei confronti dei danneggiati, ovvero dei creditori. Infatti, nel caso in cui il proprietario del veicolo coinvolto nel sinistro dovesse essere chiamato a pagare un danno causato dal conducente, potrebbe a sua volta rivalersi nei confronti del conducente per il rimborso di quanto pagato per colpe non sue.

Circostanze in cui il proprietario del veicolo è sempre chiamato in causa

Ci sono delle circostanze in cui il proprietario del veicolo, anche se non presente al momento del sinistro, possa essere chiamato in causa. Quest’ultimo, infatti, deve garantire che il mezzo di sua proprietà sia in perfette condizioni di manutenzione, in modo da non mettere a rischio l’incolumità degli altri guidatori.

Ad esempio, se al momento dell’accertamento della dinamica dell’incidente venisse fuori che la vettura ha le ruote lisce, i freni non perfettamente funzionanti, o fosse sprovvista di revisione obbligatoria, il proprietario ne risponderebbe personalmente. È importante, dunque, che il proprietario garantisca che il veicolo sia coperto da un'assicurazione auto valida per evitare problemi in caso di incidente.

pubblicato il 10/09/2025

A cura di: Tiziana Casciaro

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