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Alla morte di una persona, i successori devono verificare l'esistenza di un testamento per seguire le volontà del defunto. In assenza di testamento, l'eredità si devolve per legge al coniuge, ai figli e ai parenti fino al sesto grado.
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La Cassazione afferma il principio in base al quale la pronuncia di annullamento del testamento ha efficacia retroattiva e comporta il ripristino della situazione giuridica al momento dell'apertura della successione.
Il legato è una disposizione testamentaria mediante la quale una persona, il testatore, specifica nell'ambito del suo testamento come vuole che vengano distribuiti determinati beni o somme di denaro dopo la sua morte.
Un’ipotesi di revoca tacita è la cancellazione, lacerazione o distruzione del testamento olografo precedentemente redatto; tali circostanze rendono inequivocabile la volontà del testatore di revocare le disposizioni in esso contenute.
La DAT deve contenere le dichiarazioni specifiche della persona riguardo a trattamenti medici, cure palliative e altri aspetti delle cure sanitarie che desidera o non desidera ricevere quando non è in grado di esprimere le proprie volontà.
L’art. 589 del Codice Civile vieta il testamento “simultaneo”, stabilendo che due o più persone non possano fare testamento nel medesimo atto, né a vantaggio di un terzo né reciprocamente. Si tratta del divieto dei patti successori.
Il nostro ordinamento non prevede regole particolari cui uniformarsi nella redazione del testamento scritto di proprio pugno, se non il rispetto dei requisiti elencati all’art. 602 del codice civile: autografia, sottoscrizione e apposizione di data.
Per quanto riguarda la divisione dei beni, il codice civile prevede l’assegnazione dei beni in natura, sia che si tratti di beni mobili che di beni immobili, con versamento dell’eventuale conguaglio in denaro.
Secondo la Cassazione la parte che contesti la verità della data indicata in un testamento olografo deve proporre domanda di accertamento negativo di tale elemento essenziale ed è onerata dell'onere della relativa prova.
L’art. 458 del codice civile sancisce la nullità di ogni convenzione con cui si dispone della propria successione, così come di ogni atto di disposizione o rinunzia a diritti derivanti da una successione ancora non aperta.
Può accadere che il testatore, nel redigere il testamento di proprio pugno, commetta degli errori materiali o refusi involontari, che potrebbero inficiare la validità del testamento.
Il testamento è sempre revocabile, in tutto o in parte, e nessuno può essere costretto al contrario: la legge, infatti, stabilisce che non si può in alcun modo rinunziare alla facoltà di mutare le disposizioni testamentarie.
E’ tutt’ora in discussione al Senato il disegno di legge n. 2801, approvato alla Camera il 20/04/2017, recante norme sul consenso informato e sulle disposizioni anticipate di trattamento, in breve legge sul “biotestamento”.
La necessità di nominare un esecutore testamentario è particolarmente sentita nel caso in cui il patrimonio del testatore sia cospicuo e comprenda più cespiti immobiliari e titoli finanziari o attività imprenditoriali
Alla morte di un soggetto si apre la successione ereditaria dei beni del defunto, che verrà devoluta con criteri diversi a seconda che il soggetto abbia o meno disposto delle sue sostanze redigendo un testamento.
La disposizione testamentaria, nella quale il testatore abbia escluso dei legittimari è nulla e tale nullità può essere fatta valere da chiunque vi abbia interesse ed è rilevabile d’ufficio dal giudice.
È possibile che gli eredi, all’apertura della successione, si vedano attribuire porzioni di eredità inferiori alla quota spettante per legge o che, addirittura, nulla ricevano, a causa di disposizioni compiute dal de cuius.