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Quando viene rilasciato un assegno a vuoto o scoperto quali sono le principali conseguenze? Occorre sempre levare il protesto? Dipende dalla casistica che si presenta e che, di volta in volta, occorre valutare.
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Secondo la Corte di Cassazione l'instaurazione da parte dell'ex coniuge di una stabile convivenza di fatto non determina, necessariamente, la perdita automatica e integrale del diritto all'assegno di divorzio.
In assenza di un legame matrimoniale, il coniuge che intende allontanare il partner non ha il diritto di farlo a proprio arbitrio, a meno che, ovviamente, non siano presenti circostanze eccezionali come una minaccia per l'incolumità.
In caso di separazione consensuale l’assegno decorre per legge dalla data di deposito del ricorso per l’omologa della sentenza, cioè del provvedimento con cui il giudice del tribunale convalida la separazione, rendendola efficace.
Il 2022 dovrebbe portare all'introduzione dell'assegno unico e universale per i figli. Intanto, rimane in vigore l'assegno temporaneo, valido sino al 31 dicembre 2021, per sostenere le spese delle famiglie.
Il contributo al mantenimento è destinato ad evitare alla prole la privazione dei mezzi necessari per il loro sostentamento a seguito di una separazione, un divorzio o del termine di una relazione di fatto.
Il giudice chiamato a determinare l’importo dell’assegno divorzile deve effettuare una valutazione complessiva della storia coniugale, considerando l’apporto fornito dal coniuge richiedente l’assegno in ogni aspetto.
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 15709/2021 pubblicata il 4 giugno 2021, ha affermato l’invalidità della sola matrice di un assegno a fornire la prova dell’avvenuto pagamento di una somma di denaro da parte di chi ha emesso il titolo.
L’assegno bancario, precisa la Cassazione, per essere valido, deve essere completo di tutti i suoi dati, con data corrispondente a quella della sua emissione; il titolo postdatato può, pertanto, essere rifiutato dal creditore.
Il punto su cui dovranno pronunciarsi le Sezioni Unite è se la sentenza di divorzio, pronunciata su ricorso congiunto delle parti, possa contenere una clausola con la quale si attui un trasferimento immobiliare senza previo controllo notarile.
Sono molti i casi in cui, nei processi di divorzio, i Tribunali devono decidere se, e in quale misura, l'ex coniuge disoccupato che non si attivi per la ricerca del lavoro abbia comunque diritto all’assegno.
L’argomento della possibile incidenza del reddito di cittadinanza sull'assegno di mantenimento è stato affrontato dagli interpreti del diritto e in alcune sedi di tribunale, mentre ancora non vi sono pronunce della Corte di Cassazione.
La ripartizione dell'indennità di fine rapporto tra il coniuge divorziato e il coniuge superstite, che abbiano entrambi i requisiti per la pensione di reversibilità, deve essere effettuata sulla base del criterio legale della durata del matrimonio.
In sede di separazione diviene importante condurre degli accertamenti tributari in modo da dimostrare i patrimoni dei coniugi e accertare chi dei due debba prestare assistenza economica, a maggior ragione se si hanno dei figli.
Ci sono alcuni criteri da tenere in considerazione per valutare la capacità lavorativa del beneficiario degli assegni di mantenimento, come ad esempio l'attitudine al lavoro e i fattori ambientali che influiscono sul soggetto.
Acquistare un immobile per poi intestarlo al proprio partner può avvenire, spesso, per esigenze di carattere finanziario. Cosa succede, però, all'immobile quando la coppia si separa? Rimane nelle mani dell'intestatario o torna a chi lo ha acquistato?
Il condominio non può richiedere il pagamento delle spese al coniuge assegnatario dell’unità immobiliare adibita a casa familiare, dunque, si rivolgerà al proprietario e poi spetterà a questi rivalersi sul coniuge assegnatario dell'immobile.
Il primo presupposto, dunque, perché l’ex coniuge divorziato possa ricevere la pensione di reversibilità è che non sia passato a nuove nozze; il secondo presupposto è che percepisca l’assegno di mantenimento
In caso di separazione e divorzio, il Tribunale provvede, tra l’altro, all’assegnazione della casa coniugale, cioè dell’abitazione nella quale fino a quel momento i coniugi ed i loro figli, ove presenti, hanno vissuto.
Nel nostro ordinamento, in caso di divorzio, nei confronti dell’ex coniuge economicamente più debole vige il principio di “solidarietà economica post-coniugale”, che garantisce a quest'ultimo un sostentamento.
In caso di separazione giudiziale, viene presa in considerazione la situazione patrimoniale di entrambi i coniugi e se sussiste squilibrio economico, viene stabilito il diritto all'assegno di mantenimento per il coniuge svantaggiato.
Tra gli assegni familiari, è stato dato il via all'erogazione dell'Assegno Unico Universale, che può essere richiesto da tutti, a prescindere dallo stato di occupazione, purchè si abbiano figli a carico fino a 21 anni o figli con disabilità.
A seguito del divorzio, uno dei motivi che può comportare la revoca dell’assegno di mantenimento è l’instaurazione, da parte del coniuge beneficiario dell’assegno, di una convivenza more uxorio, cioè al di fuori del matrimonio
La prova della consegna dell’assegno al creditore esonera l’obbligato dal fornire l’ulteriore prova che il titolo sia stato incassato, come precisato dalla Suprema Corte con l’ordinanza n. 33566/2021 del 11 novembre 2021.
L’assegno divorzile può essere revocato in qualsiasi momento dal giudice se cambiano le condizioni che ne avevano determinato l’ammissione; uno dei motivi di revoca dell’assegno è l’instaurazione, da parte del coniuge beneficiario, di una nuova relazione.
Un figlio maggiorenne non ha sempre diritto al mantenimento, solo nel caso in cui riesca a dimostrare che, ultimato il percorso di studi, si sia impegnato attivamente per la ricerca di un’occupazione, in base alle reali condizioni del mercato del lavoro.
Segnaliamo un’importante pronuncia delle Sezioni Unite della Cassazione, la n. 9004/2021, che esamina il rapporto tra sentenza di scioglimento degli effetti civili del matrimonio e delibazione della sentenza ecclesiastica di nullità del matrimonio.
In caso di svolgimento di attività lavorativa in nero da parte dell'ex coniuge richiedente l'assegno, il tribunale potrà non riconoscere il mantenimento, o revocare quello già riconosciuto, a prescindere dal tenore di vita pregresso.
Il diritto di “subentro” del coniuge assegnatario si ha anche nel caso di alloggi destinati ad edilizia residenziale pubblica o agevolata, come pure nei casi di alloggi di cooperative destinati a particolari categorie di soggetti.
La regola dell'affidamento condiviso dei figli ad entrambi i genitori non esclude che il minore sia collocato presso uno dei genitori e che sia stabilito uno specifico regime di visita con l'altro genitore.